In quest’articolo parleremo di Neuralink. Un altro progetto che vede coinvolto Elon Musk, imprenditore già famoso per le sue aziende innovative volte alla sostenibilità come Tesla e SpaceX con il progetto Starlink.
Che cos’è Neuralink
Neuralink è un azienda Statunitense che si occupa di neurotecnologie. E’ stata fondata nel 2016 da un gruppo di imprenditori visionari tra cui anche Elon Musk e Tim Urban. Questo progetto vanta un personale con la “P” maiuscola dato che sono stati assunti, da varie università in tutto il mondo, i migliori neuroscienziati e i migliori ricercatori nel campo delle neuroscienze. Neuralink ha ricevuto molti finanziamenti, più di 150 milioni di dollari, di cui gran parte sono stati immesi da Musk.
Quali sono gli obbiettivi
L’obiettivo finale di Neuralink, come annunciato da Musk, è quello di raggiungere un livello di “simbiosi” con la tecnologia. E’ difficile interpretare queste parole ma probabilmente, come già visto in vari film di fantascienza, l’obbiettivo è quello di incrementare le capacità umane attraverso protesi artificiali in ogni parte del corpo, ma anche curare malattie neurologiche e paralizzanti che l’attuale medicina non è in grado di curare.
Attualmente gli sforzi di Neuralink si concentrano sullo sviluppo di alcune microprotesi da inserire nel cervello dallo spessore inferiore a quello di un capello umano. Questi impanti sono in grado di ricevere una gradissima mole di dati dal cervello. La ricerca mira a curare malattie degenerative come il Parkinson o l’Alzheimer.
Una tecnologia del genere potrebbe avere applicazioni infinite e potrebbe essere potenzialmente utilizzata per curare tantissime altre patologie come anche alcuni tipi di paralisi o gli infarti.
Progetto Neuralink
Per capire meglio come funziona l’attuale progetto di Neuralink è necessario capire teoricamente il funzionanamento dei neuroni.
I neuroni svolgono nel nostro cervello la funzione di messaggeri, inviano e ricevono informazioni. Sono formati da tre parti:
- Dendriti: che ricevono i segnali.
- Soma: sarebbe la parte attorno al nucleo che elabora i segnali.
- Assone: che lancia il segnale al neurone successivo.
I neuroni si connettono tra loro per inviare e ricevere segnali proprio attraverso queste connessioni assone-dendrite che sono chiamate sinapsi.
Le sinapsi rilasciano un potenziale d’azione attraverso dei neurotrasmettitori che hanno la capacità di legarsi ai dendriti aprendo dei canali dove viene immessa una carica elettrica. Quando un neurone riceve la combinazione giusta di input sinaptici avvia un potenziale d’azione.
La spiegazione di un neurone in questa sede è stata molto riduttiva per approfondire puoi leggere: Cos’è un neurone e come trasmette un impulso.
Neuralink, appunto, si occupa di rilevare i potenziali d’azione posizionando degli elettrodi molto vicino ai neuroni al fine di analizzarne tanti e tracciarne il comportamento. Attraverso dei computer le informazioni vengono poi decodificate mettendo a disposizione dei ricercatori informazioni sui segnali di movimento, della vista, del tatto, del pensiero…
Gli attuali metodi non invasivi per registrare i potenziali d’azione dei neuroni nel cervello (ad esempio l’EEG) non permettono di ottenere dati “purissimi” ma bensì “sporchi” e poco leggibili. L’unico metodo per ottenere dati precisi dei potenziali d’azione è inserire degli elettrodi nel cervello.
Neuralink sta sviluppando una protesi formata da filamenti con dimensioni di pochi micron, ogni filo contiene molti elettrodi che vengono poi collegati ad un impianto che trasferirà i dati ad un computer o a un dispositivo mobile da cui sarà possibile interagire con la protesi. Stimolando al contempo nel modo giusto i neuroni teoricamente è possibile creare interazioni che generino delle sensazioni come quella di un oggetto nella mano. Questa tecnologia potrebbe anche ridurre o eliminare alcune attività che si verificano nei disturbi neurologici come il Parkinson o altre patologie.
Applicazioni di Neuralink
Con lo sviluppo di questa tecnologia sarà pian piano possibile entrare in aree del cervello sempre diverse. Si può arrivare a ripristinare le funzioni sensoriali e motorie di persone con disabilità e cambiare finanche il modo che abbiamo di interagire con le altre persone. Tralasciando le speculazioni, le attuali e realistiche applicazioni sarebbero comunque una innovazione epocale per l’umanità. L’obbiettivo iniziale è quello di aiutare le persone con paralisi a riacquistare l’indipendenza attraverso l’impianto Neuralink. Con il computer oppure da app Android o iOS, gli impianti attuali, danno la possibilità di comunicare più facilmente attraverso sintesi di testo o vocali, ma danno anche la possibilità di andare sul web o di esprimere la propria arte con le app di scrittura.
Conclusioni
Una tecnologia molto interessante. Sembra quasi fantascienza. Le potenziali applicazioni sono davvero eccezionali ma non si può fare almeno di sollevare problemi di “Privacy”. Una tale tecnologia potrebbe permettere a chi ha visione dei dati di “leggere” nel cervello che ospita il dispositivo. Tuttavia anche queste sono speculazioni che al momento non trovano fondamento. Tutto sommato i benefici che potrebbe portare Neuralink sono incredibili e rappresenterebbero un enorme passo avanti per la scienza.